Category: Arte

Vecchie visioni. Disegnare aiuta a ricordare e dilata la vista sul presente.

16/3/2018

Comments

Vecchia visione 1.0 - Avella, San Romano vista da via Iardino.

Vecchia visione 1.1 - Avella, piazzale San Romano.

Comments

CORSO UMBERTO I, COSTEGGIATO DA DUE AMPI MARCIAPIEDE, NON ATTRAE PIÙ IL PASSEGGIO DEGLI SPERONESI, DIROTTATI DA QUELLA GRANDE VIA DI COMUNICAZIONE, CHE È LA NAZIONALE, VERSO ALTRI LUOGHI.

7/4/2014

Comments

È un peccato, e una tristezza, vederlo così, semi-deserto, la sera e nei giorni di festa. Ci si è messa anche quell'illuminazione, bassa e concentrata sul nastro d'asfalto, a trasformarli in marciapiede per fantasmi a passeggio in una galleria senza facce.

Riaccendiamo le luci sul quel corso, facciamone una vetrina.

Lascia qui sotto un tuo commento. Leave a Reply below.

Comments

GRAFFIARTE. L'anima digitale di un istinto, manualmente tracciato e cristallizzato in una forma, quasi casuale, di un lavoro minuziosamente preparato.

26/1/2014

Comments

ARMANDO SODANO. Graffitipolicromiasimmetricinversi 4, tecnica mista, 50x70.

Fai clic qui per effettuare modifiche.

Comments

RICICLARTE. Non c’è niente che non vale nulla e non c’è nulla che non vale la pena di renderlo utile.

26/1/2014

Comments

ANIELLO MARTINIELLO. Composizione su legno rigato, oggetti vari, riciclo, orologio, targhette metalliche. Colori acrilici, collanti.

La RiciclARTE che cos'è.
Il recupero della sovrapproduzione umana, il riciclo degli oggetti prodotti in eccesso e che l’uomo non è in grado di smaltire. Quindi oggetti che diventano materia prima, che si trasformano in carburante, cioè in energia che alimenta l’impulso creativo e che l’artista cristallizza poi nella sua opera.
C’è quindi nella RiciclArte, oltre al discorso estetico, anche e soprattutto un discorso morale che parte proprio dall'immoralità di questa società industriale, super tecnologica che ha prodotto miriadi di oggetti che ora non sa più dove mettere o non sa come eliminare senza produrre altri guasti.
L'artista, consapevole di questo danno, o scempio prodotto da quella parte dell’umanità che specula contro il mondo intero, moralmente si ribella rifiutando l’idea o l’azione dell’abbandono o della dissoluzione, che non può mai esserci senza rischi, di ciò che non serve più, cercando di recuperarne una parte, perciò ne seleziona, seppur una piccola parte, per amalgamarla, ricomporla, ridandole nuova vita.
Riorganizzando superfici, incastonandole di oggetti, colorandole con spray e smalti, ricoprendole di polveri e fibre, crea “piani” “voluminosi” tra i quali scorrono flussi di sensazioni visive e tattili, capaci di guidare l’osservatore in nuovi spazi che però conservano il fascino del tempo già trascorso e vissuto, per poi proiettarlo in un futuro moralmente più degno e libero dell’inutile civiltà dei consumi.

Lascia qui sotto un tuo commento. Leave a Reply below.

Comments

L'EVENTO DELLA NATIVITÀ NEL RACCONTO DELLA STORIA DELL'ARTE.

15/12/2013

Comments

Il tema della nascita di Gesù è presente nelle raffigurazioni artistiche già a partire dal IV secolo d.c., testimonianza esemplare è il mosaico che riproduce i Re Magi, a Ravenna, in Santa Apollinare Nuovo.
Le prime rappresentazioni si rifacevano esplicitamente ai Vangeli di Luca e Matteo: il Bambino, la Madonna, San Giuseppe, l’Angelo che veglia e i pastori erano i personaggi fondamentali e costituivano il nucleo fondante della Natività. Nel corso dei secoli il tema si arricchisce di particolari e di personali rivisitazioni da parte dei vari artisti che affrontarono tale soggetto

“Ora in quei giorni, uscì un editto di Cesare Augusto, che ordinava il censimento di tutto l’Impero […] Tutti partivano per farsi iscrivere, ciascuno nella propria città.
Anche Giuseppe salì dalla Galilea, dalla città di Nazareth, in Giudea, alla città di David, chiamata Betlemme, per farsi iscrivere con Maria, sua sposa, che era incinta.
Ora, mentre essi si trovavano là, giunse per lei il tempo del parto, e partorì il suo figlio primogenito, e lo avvolse in fasce e lo pose a giacere in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell'albergo.” (Luca 2,7)

Per leggere tutto clicca qui.