LUNEDÌ Il cielo è plumbeo e nuvoloso, affretto il passo, sono per strada, eccola (come temevo) arriva la pioggia, fine , leggera, impalpabile, bagna i capelli, ma leggermente, alzo il bavero per ripararmi, giusto in tempo, ora è vera pioggia. E’ sera, domani passerà (si spera). MARTEDÌ Ho dormito profondamente, a volte capita con la pioggia, il suo continuo scrosciare, fa da dolce ninna nanna. Se l’animo è sereno, il sonno è tranquillo, domani, di sicuro, sarà bel tempo. MERCOLEDÌ Sono, ancora, sotto le tiepide coperte, ma sulla tettoia rimbalzano delle gocce, c’è un canale di scolo, bucato, che perde, ed allora dal suo continuo e monotono tic tac, si capisce che mica, la pioggia, è finita. Maledizione, non posso uscire nemmeno oggi, vorrei andare dalla mia cara amata. Siamo stati in contatto con i cellulari, ma, non c’è la possibilità di una carezza. Pazienza, rimandiamo, tutto, a domani. GIOVEDÌ Speranza inutile al nuovo risveglio, è peggio degli altri, passati, giorni. Che sia l’inizio del diluvio universale? Non è possibile, saremmo stati avvertiti, dal nostro Dio, di prepararci un’arca, ci sarà qualcuno meritevole di salvarsi? O il mondo è divenuto così egoista, che nessuno merita pietà? Non ci credo. Dio ci ha dato la vita, solamente un piccolo castigo e fa bene! VENERDÌ Non ne posso più, piove più di prima. Ho avuto un’idea: compro stivaloni e pastrano, e via a correre dalla mia impaziente amata. Tutto inzuppato fradicio ce la faccio, entro, inzacchero l’ingresso e lei si rabbuia, (dopo dovrà fare una buona pulizia di fango) ma, poi, è felicissima dell’inaspettato arrivo, mi allunga, felice, le braccia, e mi stringe, è vero amore, forte e caloroso, ringrazio la pioggia (quasi malvolentieri), l’attesa è stata lunga e penosa, ma per me il finale è stato una sorpresa. SABATO Non mi ci raccapezzo (non solo io) a parte la pioggia torrenziale, s’è aggiunto un forte vento, freddo, violento, cattivo, vorrebbe portare via tutto per fortuna non ci riesce, però, qualche piccola soddisfazione, se la toglie, sradicando deboli rami. Ora gli stivali non servono, si resta chiusi, al riparo, in casa, e si va (con un libro) presto a letto. DOMENICA Tiepido risveglio, calma assoluta, apro gli occhi sospettoso, sorpresa! Tra le tapparelle filtra luce, esulto, corro alla finestra: c’è sole. Allegria, quasi infantile, vado in piazza, i visi sono distesi, le strade sono di fanghiglia, ma zigzagando la si evita, si asciugherà, al sole, presto, dopo ci penseranno gli addetti a pulire e portare via. Ci si siede su una panchina a godere l’atteso e tiepido caldo. Dobbiamo ringraziare Qualcuno? Si! Il buon DIO s’è stancato del castigo e dunque Grazie Misericordioso DiO. .) (. Sperone, Aprile 2014. |
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CARMINE COLUCCI
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