Un’interessante opportunità fornita dal Programma operativo complementare, che rientra nel Por Campania 2014\2020, per interventi di recupero, manutenzione e fruibilità integrale di siti di interesse storico-culturale, con attrattività di valenza turistica.
Con la proposta di partecipazione allo specifico avviso pubblico diffuso dall’amministrazione regionale, le civiche amministrazioni di Sperone, Baiano e Mugnano del Cardinale puntano sulla valorizzazione della Fontana della Silva Paradina, di Fontana Vecchia e della Fontana del Litto, che hanno segnato la vita rurale e silvicolo-pastorale del territorio dei tre Comuni. Parlano con il gioioso chiacchiericcio sia dell’acqua che dell’intreccio dei suoi guizzanti ed argentini riverberi a scaglie nell’effondersi dei raggi solari. E sono le civettuole testimoni della vita del territorio, che si estende in gran parte tra i 200 e i 300 metri sul livello del mare, prima di assumere il profilo collinare, sotto la protezione della corona montana del vigoroso Arciano, del maestoso Tavertone, del discreto Torone, dell’ospitale Valle Fredda e della fastosa Cerreta, con i loro pregiati manti di verde fitto e intenso, intessuti da castagneti, querceti e faggete. Sono le Fontane, i cui flussi permanenti e inesausti si nutrono e alimentano, attingendo direttamente dalle circostanti falde sorgive e superficiali; sono le Fontane preziose…compagne delle attività rurali e silvicolo-pastorali, che per lungo corso di secoli hanno costituito uno degli assi portanti del sistema economico locale. Era il sistema di autoconsumo, connesso non soltanto con l’agricoltura intensiva, non ancora votata esclusivamente alla monocoltura dei noccioleti “risparmiosa” nei ridotti costi del lavoro e di produzione e ben vantaggiosa nei ritorni economici, ma anche on la lavorazione dei materiali lignei dei boschi e con l’allevamento ovino e caprino. Un sistema, ancora vivo e vitale fino agli anni ’50 del secolo scorso, per depotenziarsi e sfibrarsi con il progressivo abbandono degli anni successivi, con la fuga del lavoro dell’uomo. Ed era il quotidiano lavoro dell’uomo, che rappresentava la migliore forma di tutela e salvaguardia dell’intero spazio fisico e ambientale, in cui era praticato, specie nelle arre collinari e montane, per le quali vigeva la costante e diuturna azione di vigilanza e sicurezza delle guardie boschive comunali e, ancor più, degli agenti del Corpo forestale dello Stato, tutti attenti nell’assolvere i sociali doveri istituzionali con piena dedizione verso il bene comune costituito dal patrimonio boschivo e dal suo contesto paesaggistico.
IL PARCO DELLA SELVA PARADINA, FONTANA VECCHIA E LA SORGENTE DEL LITTO
Di questo sistema la Fontana della Selva Paradina, a Sperone, Fontana Vecchia, a Baiano e la Sorgente del Litto, a Mugnano del Cardinale sono un eloquente simbolo, nel rappresentare la memoria storica e sociale del lavoro delle comunità, e un elemento di identificazione e di peculiarità del contesto paesaggistico, anche se l’usura del tempo, combinata con l’incuria umana e la stupida violenza esercitata verso i luoghi e i beni comuni, negli ultimi anni ha inferto loro frequenti sfregi e vandalici oltraggi. Né vanno tralasciati gli effetti pervasivi ed invasivi contaminazione dei suoli e delle falde acquifere per l’uso indiscriminato di erbicidi e pesticidi funzionali al ciclo della nocciolicoltura, con l’inevitabile conseguenza di rendere dura e spesso impura, se non a rischio, quella che un tempo era acqua cristallina e di straordinaria leggerezza. Un’alterazione, che si è venuta registrando negli ultimi tempi soprattutto nel sito di Fontana Vecchia, in cui s’incrocia la viabilità rurale di Baiano, Mugnano del Cardinale e Visciano.
Le tre storiche Fontane sono al centro della proposta progettuale, con cui le civiche amministrazioni puntano a recuperarne la migliore e maggiore fruibilità possibile, nel più ampio quadro della valorizzazione dei fattori attrattivi del territorio. E l’opportunità è fornita dal Programma operativo complementare, che fa riferimento alle risorse economiche dell’Unione europea per il Por Campania 2014\2020; sottoscritto il Protocollo d’intesa, in virtù del quale le tre amministrazioni si sono associate, per partecipare all’avviso pubblico diffuso dalla Regione-Campania per l’annualità 2016\2017. E, una volta superato l’esame del competente Nucleo di valutazione, la proposta progettuale sarà ammessa al riparto dei contributi, con cui realizzare gli interventi che coniugano i parametri delle rigenerazione dei siti, con i relativi apparati di funzione, per migliorarne e potenziarne l’attrattività.
L’ARTICOLAZIONE PROGETTUALE
La proposta di progetto, di cui l’amministrazione comunale di Sperone è Ente capo-fila e stazione appaltante, contempla opere di manutenzione e integrazione funzionale della Fontana, che costituisce la gemma del Parco della Selva Paradina tra i 200 e i 250 metri sul livello del mare. La Fontana, alimentata dall’acqua di una falda superficiale, fu fatta realizzare- come attesta lo storico locale monsignor Luigi Napolitano- nel 1899 dalla principessa di Avella, Livia Colonna, moglie di Ferdinando Alvarez de Toledo, conte di Caltabellotta. L’istituzione del Parco della Selva Paradina fu varata, invece, dopo un secolo, con l’acquisizione del sito e della Fontana, al patrimonio comunale.
Per i dettagli di cronaca - come raccontano Luisa Peluso e Nicola Montanile nei testi pubblicati sull’edizione cartacea de Il Meridiano- va ricordato che la cerimonia dell’istituzione del Parco avvenne il 20 luglio del 2000 , con la partecipazione del prefetto di Avellino, Renato Stranges, del sindaco di Solofra e consigliere regionale della Campania, Aniello De Chiara, dei sindaci Mugnano del Cardinale e Sirignano, Giovanni Colucci e Antonio Napolitano, oltre che del presidente della Comunità montana Baianese- Vallo di Lauro, Salvatore Isola. Officiò la celebrazione eucaristica, don Elia Ferone, mentre a rendere gli onori di ospitalità fu il sindaco Adolfo Alaia, la cui amministrazione si era resa artefice e promotrice del varo del Parco, in cui spicca la cappella dedicata a Maria Santissima Assunta in Cielo, che si festeggia nella canonica giornata del 15 agosto, riservatale dal calendario liturgico. La proposta di progetto, se recepita e finanziata dalla Regione-Campania, mira a ri-vitalizzare l’assetto ricettivo del Parco della Selva Paradina, di cui la Fontana è l’elemento caratterizzante. Ed è la stessa linea di prospettiva, a cui guarda l’amministrazione comunale di Baiano per il recupero e la fruibilità di Fontana Vecchia, incastonata in un comprensorio di edilizia rurale con piccola cappella. La Fontana si alimenta con l’acqua di una falda superficiale, esposta, come in tutti i casi analoghi, alle insidie d’inquinamento dai…ricordati eccessi della “chimicizzazione”, praticata nei fondi agricoli. E soffre dell’abbandono e dell’incuria in atto da anni. Il ripristino funzionale del sistema idrico, che deriva da un pozzetto di sedimentazione affine per alcuni aspetti alle tecniche degli antichi qanat e, più ancora, la sicurezza qualitativa dell’acqua sono le basilari finalità della proposta di recupero di Fontana Vecchia; finalità che s’inscrivono nella possibilità di recuperare almeno la vivibilità normale del sito, al di là della destinazione d’uso del comprensorio edilizio, ch’è di proprietà privata. Ed è la vivibilità normale simboleggiata dal secolare platano, che vi insiste…sopravvivendo ad offese di vario genere subite e per il quale è in corso la procedura di riconoscimento di tutela, che la normativa assicura ai monumenti verdi, custodi dell’ambiente e simboli della natura. Una forte espressione di vita in uno scenario deprimente.
L’OASI NATURALISTICA
Gradevole e interessante è la Sorgente del Litto, integralmente immersa nei boschi, in prossimità dei ruderi dell’omonimo castello, lungo il tratturo che conduce a Montevergine e al Santuario della Madonna Bruna. E’ il sito in cui s’incrociano molteplici sentieri, che attraversano l’arco intero dei Monti Avella e del Partenio, sfociando in terra caudina e sannita. Di rilievo nell’area della Sorgente e di Campo Spina, il ben curato e manutenuto Sentiero delle Neviere, storica testimonianza dei siti di fossa, in cui fin dall’antichità l’uomo ha conservato con laboriose tecniche la neve, per trasformarla in ghiaccio naturale e innescarne la filiera commerciale nei mesi estivi, fino all’avvento della rivoluzionaria e…pacifica innovazione dell’industria del ghiaccio del secolo scorso.
Con il prospetto di progetto, l’amministrazione comunale mira ad elevare il livello di accoglienza della Sorgente del Litto, oasi naturalistica e paesaggistica, ch’è già meta rinomata e frequentata dagli amanti del turismo montano-collinare, soprattutto nei mesi estivi. Una meta, che si combina con vari altri siti di sicuro attrazione, tra cui la Pineta di San Pietro a Cesarano. Un contesto, quello collinare e montano, che Mugnano del Cardinale potrà valorizzare ancora di più e meglio, quando sarà completato il programma dei lavori per la realizzazione del vasto Orto botanico nell’area pedecollinare, a ridosso di quell’imponente complesso di edilizia residenziale qual è l’ex-Educandato “Maria Cristina di Savoia”, il cui restauro con ripristino funzionale è in fase conclusiva. Come dire tasselli…reali per una vocazione ambientalista, decisamente cospicua e qualificata. Attende di essere valorizzata al meglio e in pieno. E si è nella visione del Piano territoriale regionale della Campania, varato nel 2004 e …ribadito dal Piano territoriale di coordinamento provinciale di Avellino. E’ la visione che prefigura per i Comuni dell’Unione del Baianese e dell’Alto Clanio un’unica entità di Sistema con la dominante dello sviluppo rurale e culturale, con precipui addentellati turistici. |
Foto di Francesco Barlotti
FONTANA DI SPERONE
FONTANA VECCHIA
FONTANA DEL LITTO
|
0 Comments
VARATA LA PROGRAMMAZIONE 2016: SI PARTE CON IL CENSIMENTO DEI PATRIARCHI VERDI OBIETTIVO SUL SECOLARE PLATANO DI “FONTANA VECCHIA”: FU PIANTATO NEL 1919 DA RAFFAELE LIETO -UNO DEI TANTI RAGAZZI-CONTADINI-FANTI DELLA MITICA CLASSE DEL‘ 99 - AL RITORNO DALLE TRINCEE E DAI CAMPI DI BATTAGLIA DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE Un passaggio funzionale e rispondente al riordino e al rilancio programmatico-gestionale dell’Associazione Maio di Santo Stefano, quello ch'è stato segnato dall'approvazione del bilancio, le cui entrate sono connesse con le quote delle iscrizioni e con le residue disponibilità in cassa del 2014, dopo l’anno “sabbatico” del 2015, trascorso senza impegni di spesa; approvazione, adottata all'unanimità dall'assemblea dei soci, regolarmente convocata e riunita nella Sala consiliare del palazzo comunale. E in parallelo con il bilancio, “disco verde” dell’assemblea anche all'unanimità per lo Statuto sociale integrato e modificato alla luce delle disposizioni della “Carta del Maio”, elaborata e “licenziata” dalla civica amministrazione lo scorso anno, per conferire al culto arboreo, simbolo del folclore locale, un’impronta ufficiale di valenza istituzionale, quale elemento integrante del patrimonio identitario della storia della comunità cittadina. Sono disposizioni che-va ricordato- affidano la complessiva organizzazione dell’evento-Maio del 25 dicembre al Comitato paritetico di rappresentanza delle dieci associazioni e gruppi di volontariato- da sempre coinvolte a vario titolo e con la specificità delle loro funzioni nella gestione della manifestazione- nel quadro degli indirizzi generali dell’amministrazione comunale pro tempore. Un ruolo, quello demandato al Comitato, che fino al 2014 è stato svolto dall'articolazione di Comitato interna all’ Associazione Maio di Santo Stefano. Su questa base s’è resa necessaria la rielaborazione dello Statuto, curata nell'organicità dei dettagli dall'avvocato Emanuele Litto, giovane professionista e fervido cultore dell’evento-Maio, dando forma e sostanza alle indicazioni del Consiglio direttivo; “anima” che vuole essere- ed è- non solo lo specchio della storia e della tradizione popolare, di cui il Maio è simbolo e sintesi espressiva, ma anche monito e spinta propulsiva a conferire attualità ai valori del culto arboreo del Maio. E’ l’"anima”, in cui vive la storia dello stretto rapporto sociale ed economico, che la comunità ha vissuto nei secoli con il patrimonio boschivo del Monte Arciano, grande, generoso ed inesauribile fornitore…della materia prima, a garanzia del lavoro, con cui “vivevano” le filiere sia del mestiere dei cestai, con oltre cento laboratori a conduzione familiare, sia del mestiere dei “carcarari”, i produttori di calce, attraverso il complicato e faticoso sistema delle “carcare”- tra cui vanno poste in valore quelle storiche di Arciano e dei “Cantarielli”- le fornaci, in cui, sottoposte a fuoco costante, le pietre di roccia si trasformavano in calce…super-bianca per l’edilizia; filiere, che, a loro volta, erano dipendenti dalla filiera …sovrana delle raccoglitrici dei materiali lignei e delle fascine- sarcinielli, con cui si confezionavano le varie tipologie di cesti, si alimentavano le “carcare”, oltre che i forni domestici e comuni nelle “ cortine” per la panificazione, per non dire degli artigiani della lavorazione del legno, rinomati per destrezza e creatività nell'allestire infissi e mobili di arredo domestico di alta qualità. Ma l’” anima” della Statuto- come accennato- è anche rivolta sulla trasposizione nell’oggi dei valori di lavoro e fatica rappresentati dalla vita di ieri tra i boschi del Monte Arciano. E’ la trasposizione, per la quale gli stessi valori di rispetto e cura per gli stessi boschi, si attualizzano, diventando ispirazione e lievito della cultura ecologica, della tutela del paesaggio e del territorio, della salvaguardia delle aree collinari e montane. E’ la cultura delle cittadinanza attiva, che, sulla scia dei costumi di vita delle generazioni del passato, stimola e sollecita nelle generazioni del presente il rispetta e la valorizzazione dell’ambiente e della natura, come fonte di vita, contrastandone e prevenendone alterazioni, scempi, manomissioni e…il degrado irreversibile LE INIZIATIVE DI CULTURA ECOLOGICA |
Il Blog di
|