SEZIONE IN AGGIORNAMENTO. Grazie della visita.
È possibile individuare un percorso lungo il quale incanalare l’interesse e l’attenzione per mettere in risalto ciò che potenzialmente abbiamo sul nostro territorio ma che non viene mostrato sufficientemente e nel modo giusto?
È possibile tracciarne la mappa dei siti più rappresentativi dell'Agro Avellano, a partire da Avella, passando per Sperone, Baiano, Sirignano, Quadrelle, fino all'altro estremo che è Mugnano d. C., da proporre come itinerario di interesse turistico complementare e connesso a quelli già ben più conosciuti nell'area nolana e del vesuviano?
È possibile tracciarne la mappa dei siti più rappresentativi dell'Agro Avellano, a partire da Avella, passando per Sperone, Baiano, Sirignano, Quadrelle, fino all'altro estremo che è Mugnano d. C., da proporre come itinerario di interesse turistico complementare e connesso a quelli già ben più conosciuti nell'area nolana e del vesuviano?
Ebbene, penso di si se immaginiamo anche soltanto di calarci nell'arco temporale che ha visto l’ “epopea augustea” coinvolgere i territori dell’Agro “Abellano” come luoghi periferici, ma strategici, del grande Impero che dominava il mondo intero. A parte le ville e i terreni assoggettati per centuriazione ai comandanti romani, le terre di Abella erano ricche di derrate per rifocillare, ma anche e soprattutto di acqua per dissetare le legioni di Roma e che la stessa Abella aveva già appoggiato nelle guerre sannite.
Sotto Augusto, a Miseno, fu dislocata la più grande delle flotte che Roma avesse mai avuto per il controllo di tutto il Mediterraneo. Una flotta e un esercito di grande dimensioni, che aveva bisogno di cibo ma soprattutto di acqua. Anche per questo fu costruita una delle opere pubbliche più grandiose di Augusto in Campania, un acquedotto colossale che portasse acqua fresca e abbondante ai principali centri della Campania ed attraversava, ora con condotti sotterranei, ora con ponti e canali, tutta la pianura campana, lungo la direttrice che partendo da Serino e toccando Sarno - incrociandosi a Palma Campania con l’altro acquedotto che da Abella, passando per Cimitile, Nola e Palma, portava acqua a Pompei - proseguendo per S. Gennaro Vesuviano, Casalnuovo, San Pietro a Patierno, Napoli, Pozzuoli, fino al Capo Miseno, alla famosa piscina Mirabilis, grandioso serbatoio d’acqua per la flotta ivi dislocata.
Dall'incrocio, quindi, di queste due direttrici, può nascere il nostro “itinerario”, che proprio per questo possiamo definire le “Vie dell’Acqua”.
E una di queste vie parte proprio da qui, l’Agro Avellano.
Dall'incrocio, quindi, di queste due direttrici, può nascere il nostro “itinerario”, che proprio per questo possiamo definire le “Vie dell’Acqua”.
E una di queste vie parte proprio da qui, l’Agro Avellano.
A Miseno, sul lato nord-ovest del Golfo di Napoli, costruita nel periodo Augusteo, si trova la più grande cisterna romana di acqua potabile mai realizzata. Interamente scavata nel tufo ha la capacità di 12.000 metri cubi d’acqua, è alta 15 metri, lunga 72 e larga 25 ed è ricoperta da una volta a botte sostenuta da 48 enormi pilastri cruciformi, disposti in quattro file, a formare cinque lunghe navate.